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OPERAZIONE ANTI CAPORALATO A LATINA: 100 LAVORATORI AGRICOLI SFRUTTATI


Nel momento in cui alcuni lanciano l’allarme della difficoltà nel reperire il personale da impiegare nella lavorazioni dei campi, addossando questa difficoltà più al “reddito di cittadinanza” che all'estrema precarietà dei rapporti di lavoro e al rischio di essere sottopagati e intanto – contestualmente - si diffondono esiti di ricerche che ci consegnano una fotografia del Settore agricolo in provincia di Latina poco credibile che vede oltre l'83% dei lavoratori occupati con contratto regolare, dove si indica come soluzione per il contrasto allo sfruttamento l'abbassamento del salario al di sotto del CCNL di Settore; o addirittura, la proposta di qualche Istituzione dell'utilizzo dei Voucher a soluzione della piaga del Caporalato; ebbene, mentre l'orchestrina suona musica da ballo cercando di propinarci la vecchia cara storia che tutto va bene e che chi denuncia vuole male all'economia locale, la Procura della Repubblica, il GIP, la Polizia hanno portato a termine un’operazione di polizia giudiziaria, dando esecuzione a misure cautelari personali e reali.

Si è accertato l’esistenza di pratiche del tutto illegali nella filiera agroalimentare e sono state smascherate le illecite attività di intermediazione di lavoro. Sono state documentate situazioni di sfruttamento che riguardano circa 100 lavoratori agricoli. Nove sono i soggetti indagati, sette sono gli imprenditori e i soci di aziende agricole e altri due indagati sono di origine straniera. Con il Gip che ha quindi disposto la misura del controllo giudiziario di cinque aziende agricole.

Pertanto, in una provincia con un processo irreversibile di aumento delle dimensioni medie delle aziende agricole, la tipologia contrattuale più utilizzata rimane il lavoro stagionale che, quando va bene, è rinnovato al meglio di anno in anno senza alcuna garanzia di continuità. L’occupazione nel settore agricolo registra negli ultimi anni, un aumento consistente del numero dei lavoratori a tempo determinato (e/o del numero delle giornate complessive regolarmente versate presso Inps) ed un calo costante del numero di lavoratori a tempo indeterminato.

Riteniamo che anche la precarietà dei rapporti di lavoro è uno dei fattori che determinano la scarsa disponibilità di manodopera. L'agroalimentare è un settore trainante della nostra economia e non può basare la sua competitività sulla precarietà del lavoro. E non di rado sullo sfruttamento.

Nelle aziende agricole bisogna iniziare a stabilizzare i rapporti di lavoro ad ulteriore indice di qualità dei già eccellenti prodotti agricoli Pontini.
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